Scorrerà il sangue _ Altar of the Dead Gods
Cornelius sfondò la porta con un calcio e alzò la balestra. La puzzolente stanza era buia. Solo una candela proiettava un po' di luce intorno.
Ossa e strani amuleti pendevano dal soffitto, ondeggiando e urtandosi l'uno contro l'altro. L'odore di sostanze chimiche e incensi era nauseante. Un'anziana donna sedeva al centro della stanza, dietro un piccolo tavolo. Lentamente mescolava un mazzo di carte dai colori strani. Il suo volto era nascosto sotto un cappuccio logoro, ma Cornelius sapeva che era la sua preda.
L'anziana parlò, con una voce gracchiante simile a quella di un avvoltoio: "Avevo previsto il tuo arrivo, mio caro ragazzo", disse. "Allora saresti dovuta scappare", rispose Cornelius mentre faceva alcuni passi cauti in avanti, scrutando la stanza per individuare altre minacce. "Pensi di avere qualche possibilità di sopravvivere questa notte, giovane ragazzo? Il tuo destino è stato segnato nel momento in cui hai varcato quella porta... Le carte non mentono..." La vecchia mise tre carte mangiate dai ratti sul tavolo, a faccia in giù.
Continuò a parlare mentre girava la prima carta: il Sole. "Sei venuto in Città cercando fortuna, e l'hai trovata: la tua occasione per gloria e ricchezza." La seconda carta fu rivelata: l'Arcano Maggiore. "Ora devi mostrare il tuo valore a qualcuno di importante, forse l'inquisitore, e sei così vicino al successo... Ma il tuo futuro, mio caro ragazzo... vedo..." La vecchia spostò la terza carta in avanti, invitando l'uomo a girarla. Cornelius strinse gli occhi: stava cercando di fargli qualche trucco? La vecchia sembrava debole e innocua, ma sapeva che era pericolosa.
L'uomo esitò per un istante, inspirando i densi vapori della tana della strega. Fece un passo avanti e afferrò la carta come un animale sospettoso, guardandola finalmente. L'immagine era quella di uno scheletro con una lunga falce, che ballava sotto un cielo senza stelle. "Vedo... la Morte", concluse la vecchia strega. Cornelius rabbrividì per un istante, poi ritrovò la sua compostezza e si forzò a ridere: "La morte che vedi non è la mia, strega! Ti porterò dall'inquisitore e brucerai come hanno bruciato le tue sorelle!".
Fece per alzare la balestra, ma le braccia gli sembravano pesanti come il piombo, la testa gli girava. "Cosa... Cosa mi sta succedendo?" balbettò mentre cadeva in ginocchio. "È l'incenso. Hai respirato il veleno da quando sei entrato qui. Ho sviluppato tolleranza nel corso degli anni, ma tu... Tu sei condannato, mio caro ragazzo!" La vecchia scoppiò in una risata che gelava il sangue. "Strega maledetta! Morirai con me!" Cornelius concentrò le sue energie in un ultimo sforzo: si alzò e puntò la balestra, ma era rallentato dal veleno e la strega agì per prima. Tirò giù uno degli amuleti dal soffitto e lo schiacciò tra le mani. L'incantesimo colpì immediatamente Cornelius e divenne cieco: gli occhi lo tradirono proprio prima che il colpo si liberasse.
Sentì vibrare la balestra in modo familiare mentre la corda scoccava il dardo, ma non sentì alcun grugnito o grido di dolore. Invece, l'ultima cosa che udì fu la risata maniacale della strega...
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